Eremo di Sant’Onofrio (SERRAMONACESCA) – ELENA BELLANTONI

L’EREMO

Posizionato sotto a un masso roccioso (a circa 725 m s.l.m.), è organizzato su due livelli ed è composto dalla chiesa e dalla parte abitativa. La chiesa, ricostruita nel 1948, doveva essere più piccola e bassa: sopra l’altare è presente una nicchia con la statua di Sant’Onofrio, coperto dalla sola barba e dai lunghi capelli bianchi.

Da due piccole porte ai lati dell’altare si accede ad un ambiente scavato nella roccia dove si trova la Culla di Sant’Onofrio, un giaciglio ricavato nella rupe, secondo la tradizione luogo di riposo del santo, oggi oggetto del rito dello strofinamento; da qui si accede a una grotta che mano a mano si restringe in un cunicolo inesplorato.

È probabile che la sua origine sia legata al monastero di S. Liberatore a Majella. La grotta costituì, forse, un luogo di ritiro e di preghiera, in seguito utilizzato per attività agro-pastorali.

L’ARTISTA

Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975) vive e lavora tra Berlino e l’Italia. Dopo essersi laureata in Arte Contemporanea all’Università La Sapienza di Roma, studia a Parigi e Londra, dove nel 2007 ottiene un MA in Visual Art al WCA University of Arts London; approfondisce poi il teatro-danza e le arti performative con workshop in Italia ed all’estero. Nel 2007 costituisce Platform Translation Group e nel 2008 è cofondatrice dello spazio no profit 91mQ art project space di Berlino. La sua ricerca si incentra sul concetto di identità ed alterità attraverso l’uso di dinamiche linguistiche, tradotte in un linguaggio visivo. Tra le mostre personali si segnalano: Lucciole Spazio Alviani, Pescara (2015); Hala Yella at the end of the world, Set Up Plus Art Fair, Bologna (2015); Passo a Due, Careof DOCVA, Milano (2015); Fondazione Filiberto Menna al Museo Archelogico di Salerno Tempo Imperfetto, Salerno (2014);  Looking for E.B., Galleria Muratcentoventidue, Bari (2013). Hala Yella presentation, Caja Negra, Santiago de Chile (2012). Tra le mostre collettive dell’ultimo anno si segnalano: “Capolavori dalla Collezione Farnesina. Uno sguardo sull’arte italiana dagli anni Cinquanta ad oggi”, Museo Nazionale di Bosnia Erzegovina Sarajevo, Sarajevo, Bosnia Erezegovina; Il MAXXI esce dal MAXXI ed entra in Stazione, Progetto Inchiostro, in collaborazione con il MAXXI, stazione Ostiense, Roma; The Nationless Pavilion Nation 25, Magazzini del Sale, 56th Biennale di Venezia, Venezia.

L’OPERA

Parole erranti, 2016

Con questo nuovo lavoro Elena Bellantoni continua la sua ricerca sul linguaggio e sulle relazioni umane attraverso l’uso di una vecchia macchina da scrivere. Un percorso, questo, che l’ha portata a collocare machine per scrivere alla Stazione Ostiense e al teatro dell’Orologio a Roma così come in una vecchia scuola di Cosenza.

La macchina, come dispositivo atto alla scrittua ma ormai desueto (potremmo dire obsolescente!), diventa stimolo per un incontro con se stessi, alla fine di un lungo percorso a piedi. Come sostiene l’artista: “le parole camminano; percorrono le strade dei pensieri per giungere sul foglio.”, così l’escursionista che giunge all’Eremo di Sant’Onofrio, trovandosi di fronte – con un’operazione quasi surrealista – un oggetto assolutamente fuori contesto, riflette sulla sua condizione, sull’hic et nunc, sul suo essere in un momentaneo isolamento e sul contemporaneo desiderio di lasciare un messaggio agli altri e, in qualche modo, a se stesso.

INFO e CONTATTI

come raggiungere l’eremo:

Dal paese seguire le indicazioni per la frazione Brecciarola (ca 3 km); superata la frazione ed il bel tratto panoramico su Castelmenardo si giunge ad un tornante, al bivio per Piana Pù: un centinaio di metri dopo si parcheggia sul piccolo pianoro. Da lì impiegherete circa 20 minuti a piedi, seguendo il sentiero indicato (a tratti scalinato).

orari:

sito sempre accessibile