L’EREMO
Situata poco fuori Pescocostanzo (AQ) sulla Strada Pedicagna, a 1266 m s.l.m., l’eremo è costituito da due unità poste tra loro ad angolo: un’area cultuale e un’area abitativa. La zona cultuale è ricavata all’interno di una grotta e il fronte (ricco di iscrizioni) è chiuso da un muro con due ingressi separati da una nicchia. In fondo alla grotta c’è l’altare in pietra semplice, un tempo probabilmente decorato con marmi intarsiati, secondo la tradizione pescolana. L’Eremo è attestato per la prima volta in un documento di Lucio III del 1183. Fino alla seconda guerra mondiale vi si celebravano due feste importanti l’8 Maggio e il 29 Settembre. I pellegrini raccoglievano nella grotta un sassolino che conservavano fino alla festa dell’anno successivo.
Il culto di San Michele è stato importante nella civiltà pastorale (la vallata di Pescocostanzo è stata per secoli luogo di transumanza); la sua figura di vincitore sui draghi e sui mostri è stata presa sempre in considerazione dalle leggende e dalla venerazione dei pastori.
L’ARTISTA
Marco Bernardi nasce a Roma nel 1969. Si diploma a Venezia all’Accademia delle Belle Arti. Vive e lavora tra Roma e Venezia. Dal 2004 al 2007 lavora nello studio dell’artista Fabio Mauri. Nel 2008 apre a Roma uno spazio espositivo per l’arte sperimentale, “CONDOTTO C”. Ha esposto a Roma, Torino, Venezia, Londra, Parigi, Argentina, Slovenia e Repubblica slovacca. Marco Bernardi costruisce piccoli monumenti dedicati all’inutilità. A dircelo è la natura effimera, sghemba e precaria delle sue opere: a prescindere dalla scala (si va da oggetti di pochi centimetri a lavori ambientali) e dal materiale impiegato (dal legno alla plastica, passando per leghe metalliche e oggetti trovati) l’artista proietta sulle proprie creazioni un senso di disillusione e impotenza. In un ipotetico dizionario illustrato il termine “vanagloria” sarebbe senz’altro affiancato dalle opere di Bernardi.
L’OPERA
Affascinato dalle iscrizioni, non del tutto intellegibili, presenti nella facciata di San Michele, Marco Bernardi ha pensato di affiancarvi altre scritte, legate alla nostra contemporaneità. Sono state così create e collocate sul prospetto dell’eremo alcune lettere in cemento che vanno a comporre i nomi degli indici di borsa di diversi paesi del mondo, dominato da una globalizzazione imperante. Il richiamo è chiaramente a quelli che sembrano essere oggi i nuovi (falsi) idoli, capaci di regolare e influenzare non solo le decisioni dei politici ma quelle di tutti noi. Una giustapposizione tra sacro e profano che apre a numerose suggestioni e interpretazioni. La volatilità degli indici di borsa e la permanenza delle iscrizioni devozionali sono poi entrambe poste di fronte l’immensità della paesaggio e della natura.
INFO e CONTATTI
come raggiungere l’eremo:
Da Pescocostanzo procedere verso nord prendendo la statale 487 in direziona Cansano-Sulmona. Dopo poco più di 2 km l’eremo è visibile sulla destra. Si arriva in macchina a poco più di cento metri dalla grotta.
ATTENZIONE: istallazione temporanea. Il progetto verrà ri-presentato in tempi successivi.