San Bartolomeo in Legio (ROCCAMORICE) – ZAELIA BISHOP

L’EREMO

Ubicato a mezzacosta, sul versante a solatio del Vallone di S. Spirito, l’eremo di San Bartolomeo, costruito sotto un ampio tetto di roccia, e tra i più suggestivi dell’intero Abruzzo. Attestato per la prima volta nel 1275 come dipendenza di S. Spirito della Maiella. Fra Pietro del Morrone  aveva ricostruito un luogo eremitico in rovina. Nel 1320, l’eremo era ancora abitato, ma nel corso nel Trecento venne progressivamente abbandonato.

Al centro della balconata vi sono due gradinate: la prima è la Scala Santa. Sulla facciata vi sono due tabelloni affrescati del XIII secolo: una Madonna col Bambino e un Cristo benedicente. L’oratorio è quasi interamente incastonato nella roccia; sopra l’altare cinquecentesco è una nicchia contenente una statua lignea ottocentesca di San Bartolomeo, una porticina a sinistra dell’altare immette nella parte abitativa dell’eremo.

L’ARTISTA

Zaelia Bishop (Roma, 1977) comincia da autodidatta ad avvicinarsi alle arti figurative come disegnatore di fumetti underground/autoprodotti e illustratore di copertine per dischi altrettanto autoprodotti. Il suo lavoro è in bilico tra collage ed assemblaggio e segue un percorso in libero disordine emotivo attraverso la memoria trasfigurata dal tempo ed i simboli che separano la fanciullezza dall’età adulta. Ha esposto in numerose città italiane e, all’estero, a Berlino, Parigi e Londra. Tra le principali mostre personali: Anticamera delle Ceneri, Museo C.I.A.C. Genazzano (2009), Il Terzo Inverno, galleria Ingresso Pericoloso, Roma (2011), Daedalus Rising, FabricaFluxus Gallery, Bari (2011), Col Favore delle stelle, Muller & Glimpsel Galerie – Flaq, Parigi (2015)

L’OPERA

Peradam, 2016

carta, dimensioni ambientali

Come gli eremi, o gli stessi eremiti, il peradam è un oggetto che si rivela solo a chi lo cerca. Il guardare stesso è, in fondo, cercare; dal momento che il nostro cervello rielabora e seleziona ciò che si proietta sulla nostra retina (vediamo solo ciò che vogliamo vedere e ciò che conosciamo!). L’istallazione di Zaelia Bishop per l’eremo di S. Bartolomeo in Legio è quindi legata alla visione e allo stupore. Un pavimento di libri diventa un’apparizione di matrice surrealista, in grado – come scrive lo stesso artista – di costringerci a “trovare un nuovo equilibrio, cioè passare da una sensazione familiare e tattile (le pagine si sfogliano con le dita) ad una nuova: sulle pagine di sta in piedi.” L’impossibilità di aprire i volumi e leggerne il contenuto rimandano, infine, a un desiderio irrealizzato, a una tensione in grado di ampliare la sacralità del luogo.

INFO e CONTATTI

come raggiungere l’eremo:

Dal centro del paese le indicazioni per S. Spirito. Dopo diversi chilometri, in prossimità del Ristorante Macchie di Cocco e di un b&b, svoltare a destra e parcheggiare nel piazzale sterrato. Da lì imboccare il sentiero per S. Bartolomeo (circa 30 minuti).

orari:

Sito sempre accessibile