L’EREMO
Situato sulla sponda destra dell’Orfento sotto alla grotta di S. Giovanni, l’eremo (1030 m s.l.m.) è addossato ad una parete rocciosa esposta a sud, sulla base di una tipologia costruttiva comune agli eremi della Maiella. La struttura è quasi interamente crollata: è ancora visibile una parte del muro laterale della chiesa lungo circa 14 metri, l’ingresso con il solo stipite di destra e un piccolo campanile a vela. Il tetto, costruito con travi lignee, era appoggiato alla parete grazie ad una piccola cornice lunga circa 10 m. Residui di intonaco dipinto sono visibili sia sulla parete frontale sia sulle pareti laterali. Oltre alla chiesa c’era la parte abitativa che si sviluppava per altri 15 m circa.
Le origini dell’eremo non sono note. Nonostante la vicinanza con l’eremo celestino di S. Giovanni non è menzionato né nelle biografie né nel processo di canonizzazione di Celestino V.
Probabilmente si tratta di una fondazione di epoca moderna. A metà Ottocento l’eremo era già in stato di abbandono.
In passato, coloro che morivano in montagna – boscaioli, carbonai, pastori, contadini – venivano sepolti a volte nella chiesa dell’eremo.
L’ARTISTA
Federico Fusi nasce a Siena nel 1967, Studia a Siena con lo scultore poeta Massimo Lippi ed all’Accademia di Brera (con gli scultori Alik Cavaliere e Andrea Cascella) dove frequenta come cultore della materia le lezioni di pittura di Luciano Fabro. Verso la fine degli anni 80 inizia ad esporre nel circuito della giovane arte milanese e toscana. Tra le principali mostre citiamo: ‘Ripple across the water’ Museo Watari-Um Tokyo (J) 1995; ‘Dialoog 2’ Belgian Academy Koln (D) 1995; ‘Fuoriuso’ 6 e 7, Pescara, 1996-1997; ‘Il Piede d’Europa’ Villa Romana, Firenze, 1996; ‘Atlantide’ Palazzo delle Papesse Siena, 1998; ‘7^ Bienal de Habana’, La Habana (CU) 2000. ‘Sonsbeek 9’ Arnhem (NL) 2001, dove Fusi inizia un percorso espressivo che unisce l’arte visiva al mezzo radiofonico definito ‘Radioarte, ‘Le opere e i giorni’, Certosa di Padula, Salerno 2004 Almost Real, Centraal Museum, Utrecht (NL) 2004. ‘Something else!!!’, Museo Man Nuoro 2009. Made in Filandia 2010. Progetta, per l’associazione Culturale Zerynthia, la piattaforma web radio ‘Radioartemobile’ vincitrice del premio ‘culture 2000’ della Comunità Europea, Roma 2002. Realizza poi ‘RadioarteJump’, residenza artistica con mostre e seminari sull’uso dell’etere come spazio espositivo, per la celebrazione del 50° anno della European Cultural Foundation, Centraal Museum, Utrecht (NL) 2004. Dal 2005 al 2009 si dedica a un’ulteriore approfondimento personale e professionale anche con viaggi in est Africa ed est Europa. Nel 2010 inizia una nuova stagione operativa improntata al rinnovamento della scultura in marmo. Dal 2011, fondatore e coordianatore della etichetta inner room produzione artistiche, organizza ciclicamente mostre ed incontri coinvolgendo i talenti dell’arte contemporanea nelle molteplici forme di ricerca e produzione nella propria sede ed in ambiti pubblici e privati che la ospitano. Il tutto per la crescita spirituale, sociale ed economica delle persone che sono e che passano da Siena. Per chiari meriti inner room partecipa alla stesura del programma artistico per Siena Capitale Italiana della Cultura 2015 ed è chiamata alla cura della sezione Radio Art del Chigiana Summer Festival 2016 in calendario per luglio – agosto 2016.
L’OPERA
Ascolta, non temerei, 2016
La logica del monachesimo cristiano si pone come fatto culturale transitorio ma cronologicamente ricorrente in ogni epoca storica. Il suo scopo può essere letto come una fuga asociale ma anche come un allontanamento dalle nevrosi collettive per stare a contatto con il messaggio messianico portato agli uomini da Yeshua Hamashiach (il cui significato tradotto può essere: Dio che da la vita respirando che è inviato a liberarci). L’artista ha così pensato di dar vita ad un trekking culturale per portare sull’eremo di Sant’Onofrio una scultura in onice bianco ed una Peshitta siriaca (equivalente della Bibbia latina Vulgata). La scultura e il testo sacro sono stati lasciati nell’eremo a disposizione di chi vorrà leggerne il contenuto. Nel corso del trekking sono stati letti diversi brani della Peshitta, così da associare il cammino al percorso contenutistico del libro.
INFO e CONTATTI
come raggiungere l’eremo:
Per visitare gli eremi della Valle dell’Orfento bisogna sempre passare al Centro Visite di Caramanico Terme in via del Vivaio (tel. 085.922343 email info@majambiente.it) per chiedere il permesso al Corpo Forestale dello Stato. Da lì, S. Onofrio all’Orfento, è raggiungibile in circa 120 minuti dalla sede della Riserva, risalendo il sentiero che percorre la destra idrografica della valle. Il percorso del sentiero è ben segnato dai cartelli della Riserva.
orari:
Il Centro Visite è aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 13.00 (dal 15 giugno al 15 settembre anche il pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 19.00).