Gianni Caravaggio – CARAMANICO TERME – San Giovanni all’Orfento

L’EREMO
Su una parete a picco della Valle dell’Orfento, sotto Pianagrande, quello di S. Giovanni è fra i più spettacolari e inaccessibili eremi celestiniani del Parco della Maiella, tanto che ancora oggi per accedervi è necessario “strisciare” pancia a terra attraverso un’aerea cengia rocciosa. Di particolare interesse è l’impianto idrico realizzato nell’eremo per la raccolta e decantazione
dell’acqua e interamente scavato nella roccia.
Grazie alla pace offerta da questo isolato lembo di Valle dell’Orfento, Pietro da Morrone rimase qui quasi nove anni, dal 1284 al 1293. Dell’antico convento (con chiesa e cellette), oggi rimane solo la parte eremitica, alla quale si accede attraverso una scalinata intagliata nella parete rocciosa, composta da due ambienti con numerose nicchie e un altare. La legenda vuole che non passi nella stretta cengia di accesso all’eremo chi sia figlio illegittimo.

 

L’ARTISTA
Gianni Caravaggio è nato a Rocca S. Giovanni (Chieti), nel 1968, e cresciuto a Sindelfingen, in Germania.
Vive a Milano e Sindelfingen. Insegna Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. La sua ricerca è una riflessione sulla natura – e l’evoluzione – del linguaggio scultoreo. È un’arte che ha a che fare con l’esperienza del riguardante, oltre che con la pratica del gesto artistico. La raffinatezza dei suoi lavori è un’integrazione cognitiva di questa esperienza e non solo un attributo formale.

L’OPERA

Avvolgersi nella notte, tessuto di lana ricamato con filo bianco di cotone

L’orizzonte si posa su una nuvola mentre il sole l’attraversa, sasso, filo sintetico e filo di lana

L’artista si è ispirato alla condizione di solitudine dell’eremo, letta come un doppio invito all’abbandono: separarsi dalla civiltà e concedersi all’abbraccio redentivo con la natura. I due lavori, infatti, sembrano bilanciare una polarità dentro/fuori, dove le linee circoscrivono e al contempo mettono in relazione l’eremo con la volta celeste. Micro e macrocosmo che si scambiano di posto, rapporti geometrici aleatori, materie nobili a contatto con la polvere del luogo: la precarietà umana come premessa a una futura saggezza spirituale.

 

INFO E CONTATTI

Come raggiungere l’eremo:

Per visitare gli eremi della Valle dell’Orfento bisogna sempre passare al Centro Visite di Caramanico Terme in via del Vivaio (tel. 085.922343 email info@majambiente.it) per chiedere il permesso al Corpo Forestale dello Stato. Con un fuoristrada è possibile, dalla frazione di Decontra, percorrere una carrareccia (per alcuni tratti molto sconnessa) di 8 km che conduce a Piana Grande. Da lì, in circa 30 minuti (seguendo il sentiero S – dello spirito), passando per una suggestiva faggeta e straordinari punti panoramici, si arriva all’eremo. Se non si possiede un fuoristrada il sito è raggiungibile, in circa 3 ore, partendo dal Centro Visite e seguendo sempre il sentiero S.

ATTENZIONE: L’ingresso è sconsigliato a chi ha paura del vuoto, soprattutto a causa del passaggio obbligato di circa 2 metri, da percorrere sdraiati su di uno stretto balconcino di roccia, sospesi a circa 10 metri di altezza.

Orari:

La grotta è sempre accessibile. Il Centro Visite è aperto tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 13.00 (dal 15 giugno al 15 settembre anche il pomeriggio dalle ore 15.00 alle ore 19.00).