AVVISO – Le opere di Matteo Fato sono state transitoriamente spostate nella sede del Comune di Villalago, sono visibili dal lunedì al sabato, dalle 08:00 alle 14:00.
L’EREMO
L’eremo di San Domenico a Villalago è sempre stato meta di devoti e turisti che nel corso dei secoli sono giunti sulle rive del lago. Secondo la tradizione locale l’eremo venne scavato da San Domenico, intorno all’anno 1000, in un banco fatto di roccia arenaria, travertino, argilla e grafite. Il romitorio fa parte del complesso monastico di Prato di Cordoso, conosciuto dai devoti come il “monastero di Plataneto”. L’accesso al santuario avviene da un portichetto impreziosito da una bifora, riccamente decorata, che offre un magnifico panorama lacustre. All’interno la chiesa, leggermente più ampia nella zona d’ingresso rispetto alla prima campata, presenta sul lato destro dell’ingresso l’affresco della Madonna col Bambino, quasi del tutto rovinato e sbiadito, e, dietro l’altare, la statua di San Domenico. Subito a destra dell’ingresso una piccola porticina immette in una ripida e stretta scala in pietra che conduce alla buia spelonca dove fino a pochi anni fa si conservavano le travi di legno su cui dormiva il santo, ora trasferite nella chiesa parrocchiale dopo esser state gravemente danneggiate da un incendio.
L’ARTISTA
Matteo Fato, nato a Pescara nel 1979, vive e lavora a Pescara. Tra le esposizioni personali si segnalano: 2015 KRINEIN (LA) CRISI a cura di Gianni Garrera e Alberto Zanchetta, MAC – Museo d’Arte Contemporanea, Lissone; (SECRèTA), a cura di Carlo Sala, TRA – Treviso Ricerca Arte, Treviso, 2014 (parentesi), a cura di Sara Fontana, Spazio SanPaolo Invest / Museo Civico, Treviglio 2013 Non di sola Pittura, De Martino Gallery, a cura di Nicola Setari, Monaco, Germany. Personale, Double space, doppia personale con Alberto Zanchetta, Cart Contemporary Art, Monza ARTcore, Bari, 2012 Impersonale, Istituto Italiano di Cultura, Strasburgo, France COSE NATURALI, Jerome Zodo Contemporary, Milano; 2011 Vidéos_Dessins, Dena Foundation for Contemporary Art / Centre Int. des Récollets, Paris, France. Matteo Fato [Autoritratto(1)], a cura di Alessandra Troncone, Lithium/NOTgallery, Napoli, Italy Matteo Fato (osservando la parola), a cura di Umberto Palestini, Casa natale di Raffaello/Bottega Giovanni Santi, Urbino.
Gianni Garrera, filologo musicale e traduttore, è il curatore delle opere estetiche di Kierkegaard per i ‘Classici del Pensiero’ BUR e della nuova edizione dei Diari di Kierkegaard per Morcelliana. Tra i suoi lavori: Indagini sulla musica dei cani e dei top. La scienza dei fischi e degli urli in F. Kafka, “Humanitas”, LV/3-4/2000; Musicalità dell’Intelligenza demoniaca, “NotaBene” I/2000; Saggio sulla musica della fine del mondo: “Super Apocalypsim musica”, Diabasis, Reggio Emilia 2003; Cerimonie dell’Amen e pienezza dei morti. Suoni santi e culto del silenzio in Kierkegaard, “Davar”, II/2004; Esercizi di spiritualità demoniaca, Rizzoli, Milano 2005; Scientia musica mortis, “Filmcronache”, 3/2006; Il male musicale, Rizzoli, Milano 2006; Maledizione armonica, “Davar”III/2006; Finismundi ars musica, Ravenna-Festival 2007; Pulvis musica est, in Luca Vitone, Presente materiale, Mousse, Milano 2012; Cristianesimo per demoni, in Kierkegaard, Diari 2, Morcelliana, Brescia 2015.
L’OPERA
“senza titolo con fuoco (un pretesto per bruciare)”, 2016
olio su tela, cassa da trasporto in multistrato, 40 x 50 + 40 x 50 + 40 x 50 cm (Matteo Fato); testo stampato su carta oro, cornice in multistrato, 40 x 50 cm (Gianni Garrera)
Il progetto prende spunto dalle agiografie concernenti il racconto delle visioni ultraterrene che San Domenico ebbe nella cella del suo eremo. Dalle immagini delle sue visioni alle più contemporanee “apparizioni” avvenute durante le grandi Fanoglie – le ricorrenze che celebrano la figura del Santo – nasce l’idea di ri-creare l’ardore di una visione bruciata dal linguaggio della pittura e della parola. L’opera si compone di tre dipinti con le rispettive casse per il trasporto, che divengono parte integrante dell’installazione. I listelli dei coperchi, inoltre, suggeriscono la struttura delle Fanoglie, in un toccante cortocircuito visivo e concettuale. Insieme a tutto ciò, c’è anche un testo di Gianni Garrera, noto studioso di storia delle religioni e teologia, della stessa dimensione dei dipinti, ispirato all’esperienza del Santo.
INFO e CONTATTI
come raggiungere l’eremo:
Dal paese di scende sulla strada che percorre la bella valle del Sagittario, girando in direzione sulmona; a breve distanza si trova, sulla sinistra, il piccolo lago nelle cui acque si specchia il santuario.
orari:
sito sempre accessbile.